Il gender gap in Italia non risparmia la professione veterinaria. Il tema è stato al centro di un webinar organizzato da FNOVI.
Al XIX Congresso Nazionale UNISVET, nell’ambito della Masterclass di medicina interna, il dott. Federico Porporato (DVM, MRVCS, Dipl. ECVIM-CA Internal Medicine), ha affrontato il tema della colangite felina, patologia non infrequente nella clinica dei piccoli animali ma dalla gestione complessa.
Tra le prime 10 città al mondo che hanno perso più giornate di gelo, tre sono italiane; il riscaldamento globale, con la minor durata del manto nevoso, favorisce il mantenimento delle popolazioni di vettori di malattie, e non solo.
Negli ultimi anni il microbiota intestinale è stato protagonista di molte ricerche in campo umano e veterinario: è emerso che un microbiota in salute, eubiotico, garantisce effetti benefici a tutto l’organismo. Vediamo le recenti evidenze sul microbiota intestinale e le sue incredibili interazioni con molteplici apparati e organi.
Le prestazioni sportive richiedono il funzionamento ottimale di tutti i sistemi fisiologici coinvolti. Le condizioni mediche subcliniche possono influenzare le prestazioni di un cavallo sportivo. Un check-up medico completo all’inizio della stagione, che comprenda un esame clinico ed eventualmente un test da sforzo, consente di valutare lo stato di salute del cavallo e il livello di allenamento, di raccogliere i valori normali individuali (parametri emato-biochimici) e di mettere in atto misure preventive prima di intraprendere una fase di allenamento più intensa. Gli esami di follow-up assicurano che l’allenamento, il trasporto e le competizioni non alterino lo stato di salute del cavallo, in modo che possa dare il meglio di sé per raggiungere l’obiettivo sportivo. Gli strumenti connessi da remoto possono aiutare i veterinari a monitorare le condizioni del cavallo, a condizione che abbiano la formazione necessaria e il tempo per analizzare i dati.
I rettili sono serbatoi di una vasta gamma di patogeni, tra cui virus, batteri, protozoi, elminti, pentastomidi e specie parassite di artropodi, alcuni dei quali sono agenti di zoonosi, e costituiscono un problema di salute pubblica.
Dopo aver passato in rassegna le malattie dermatologiche di origine infettiva che colpiscono i roditori, focalizziamo ora l’attenzione sulle dermatosi di origine ambientale, endocrina o tumorale. In particolare, la gestione delle dermatosi ambientali richiede una conoscenza precisa dei bisogni fisiologici di ciascuna specie di roditore.

Le dermatosi nei roditori da compagnia sono molto frequenti: ogni dieci visite di questi animali, da 3 a 5 casi sono dovuti a queste forme patologiche. Per indagarle, l’iter diagnostico è parzialmente sovrapponibile a quello dei carnivori domestici, ma risulta comunque più difficile date le ridotte dimensioni di queste specie.
Quali sono i segni clinici e gli esami complementari che portano alla definizione di soggetto cardiopatico e quali sono le insidie da affrontare?
I protocolli di comunicazione possono rivelarsi strumenti di inestimabile valore per costruire un rapporto corretto con la clientela. Alcuni esempi? Gestire nel modo consono le telefonate, la visita clinica e i preventivi di spesa.
I simulatori sono ormai ampiamente usati per la didattica nelle professioni sanitarie, e anche in Medicina Veterinaria si stanno sviluppando diverse applicazioni. Dall’aiuto alla didattica alla specializzazione in ambiti chirurgici-laparoscopici. Il futuro spinge sempre più verso un loro utilizzo per la preparazione del professionista.