In occasione dell’ultimo congresso AIVPAFe1, il dott. Giovanni Ghibaudo (DVM, Libero Professionista – Pesaro/Urbino) ha descritto le patologie che colpiscono l’orecchio del gatto, affrontando separatamente i diversi tratti di questo organo.
Padiglione auricolare e orecchio esterno
Il relatore ha esordito descrivendo il padiglione auricolare felino, più piccolo e meno flessibile rispetto a quello della maggior parte dei cani, con una forma triangolare caratteristica. Il condotto uditivo esterno, lungo e stretto, si estende fino alla membrana timpanica, la quale separa l’orecchio esterno da quello medio. Mentre nel cane la conformazione auricolare varia ampiamente tra le razze, influenzando direttamente l’incidenza e la gestione di malattie otologiche, nei gatti le variazioni sono molto meno marcate, con una conformazione auricolare relativamente uniforme e minori complicazioni in termini di patologie legate alla conformazione stessa.
L’approccio diagnostico delle patologie del padiglione auricolare e dell’orecchio esterno nel gatto richiede un’attenta valutazione clinica, basata su anamnesi, segnalamento e presentazione clinica del paziente. La raccolta anamnestica è molto importante considerando fattori come la presenza di prurito, cambiamenti comportamentali, esposizione a nuovi ambienti o alimenti e la durata dei sintomi. L’età e la razza del gatto possono fornire indizi utili; ad esempio, i polipi infiammatori sono più comuni nei gatti giovani. L’esame citologico dell’orecchio esterno è uno strumento diagnostico di primaria importanza, in quanto consente di identificare infezioni batteriche, fungine o infestazioni parassitarie.
Le molte diagnosi differenziali
In base ai risultati ottenuti e alle informazioni anamnestiche, le principali diagnosi differenziali da considerare includono le seguenti affezioni.

- Sindrome cutanea atopica felina (FASS), caratterizzata da un’infiammazione cronica del padiglione auricolare, spesso associata a prurito e lesioni cutanee concomitanti. Le otiti ceruminose e purulente secondarie sono frequenti.
- Otocariasi, provocata dall’acaro Otodectes cynotis che si annida nel condotto uditivo esterno, causando prurito intenso e produzione di cerume scuro.
- Dermatofitosi, caratterizzate da un’infezione fungina che può estendersi al padiglione auricolare e causare alopecia e seborrea.
- Cistoadenomatosi ceruminosa, una condizione benigna caratterizzata da proliferazione delle ghiandole ceruminose ed ectasia dei loro dotti con formazione di papule e cisti dal colore bluastro a marrone. Le infezioni secondarie sono comuni. Può interessare il condotto uditivo ma più frequentemente riguarda la faccia interna del padiglione auricolare, di solito è bilaterale e a volte possono essere presenti cisti bluastre anche nelle zone perioculare e labiale.
- Polipi infiammatori, masse benigne che possono ostruire il condotto uditivo e causare otiti ricorrenti. La loro formazione avviene soprattutto a livello di mucosa della cavità timpanica e della tuba uditiva, raramente a livello del condotto uditivo. Nella maggior parte dei casi i soggetti sono giovani e alcune razze sono predisposte, ad esempio Persiano e Maine coon.
- Otite necrotizzante felina, una rara condizione infiammatoria che porta alla formazioni di croste e necrosi a carico della faccia interna del padiglione auricolare e condotto uditivo. L’utilizzo di tacrolimo topico può essere efficace, ma nei casi refrattari alla terapia medica può essere utilizzata una chirurgia ablativa con laser a CO2 o a diodi.
- Neoplasie, come tutti i tipi di tumori cutanei che possono interessare anche il padiglione auricolare (particolare incidenza di carcinomi squamo-cellulari in gatti bianchi per l’esposizione ai raggi solari); nella maggior parte dei casi i tumori del condotto uditivo sono rappresentati da adenomi e adenocarcinomi delle ghiandole ceruminose (più frequenti nei soggetti anziani e/o con anamnesi di otiti croniche e ricorrenti). La stadiazione tramite diagnostica per immagini è importante, anche se raramente questi tumori tendono a metastatizzare. L’approccio chirurgico con tecniche classiche quali conchectomia e TECA (ablazione totale del condotto auricolare) è indicato per i tumori più aggressivi come il carcinoma squamoso del padiglione auricolare o l’adenocarcinoma duttale. Una chirurgia più conservativa può essere applicata nei casi meno aggressivi (come adenomi e carcinomi ben differenziati) con criochirurgia, laser a CO2 e a diodi.

Il trattamento delle patologie del padiglione auricolare e del condotto uditivo esterno nel gatto in generale si basa su una corretta pulizia del condotto uditivo e sull’applicazione di prodotti topici, anche se nel nostro Paese la disponibilità di farmaci otologici registrati per gatti è limitata, e stante una difficoltà nell’applicazione di tali prodotti da parte dei proprietari a causa della minore collaborazione di questi animali rispetto ai cani.

Orecchio medio e interno: deficit dei nervi cranici
Passando poi a parlare dell’orecchio medio e interno, il relatore ha affrontato i segni clinici e i deficit legati alle affezioni dei nervi cranici. Le patologie dell’orecchio medio e interno, infatti, possono coinvolgere diversi nervi cranici, provocando segni clinici specifici.
- Se è interessato il nervo facciale (VII) che innerva muscoli facciali e ghiandole salivari, i sintomi clinici sono paresi facciale, ptosi palpebrale, scialorrea, riduzione della produzione di lacrime con xeromicteria e, in casi gravi, ulcere corneali. A questo quadro si può associare ipercheratosi mono e ipsi-laterale del tartufo.
- Se il nervo interessato è il vestibolococleare (VIII), responsabile dell’equilibrio, le alterazioni riguardano l’udito e l’equilibrio con sordità, head tilt, nistagmo, atassia vestibolare, perdita di equilibrio. Questi segni sono tipici delle patologie che colpiscono l’orecchio interno.
- Tra le alterazioni che possono riguardare il nervo glossofaringeo (IX), che si occupa della deglutizione e che innerva le ghiandole salivari, sono rilevabili disfonia o disfagia.
- Il nervo vago (X), con funzioni parasimpatiche, se è interessato, può determinare disfonia o alterazioni respiratorie (meno comuni).
- Se è interessato il sistema simpatico cervicale, che controlla la muscolatura liscia dell’occhio (midriasi), si può manifestare ptosi palpebrale, miosi, enoftalmo, protrusione della terza palpebra (sindrome di Horner).
In conclusione, un’accurata gestione clinica delle patologie otologiche feline richiede un approccio diagnostico sistematico e una terapia personalizzata, tenendo conto delle particolarità anatomiche e comportamentali della specie. L’uso giudizioso dei farmaci, unito a una buona comunicazione con il proprietario, risulta fondamentale per migliorare la qualità di vita del paziente felino.
La video-otoendoscopia
Il dott. Ghibaudo ha anche approfondito l’uso della video-otoendoscopia (VOE) nel gatto: questa tecnica diagnostica utilizza un endoscopio, una fonte luminosa (LED) e una telecamera miniaturizzata, e consente una visione ingrandita e dettagliata del condotto uditivo e della membrana timpanica. L’esecuzione della VOE richiede anestesia generale gassosa per garantire che il paziente resti completamente immobile e non senta dolore, essenziale per ottenere immagini di alta qualità e per eseguire con precisione manovre terapeutiche, come lavaggi auricolari o biopsie.
Uno dei rischi più significativi di questa tecnica è il pericolo di polmonite ab ingestis, causata, in seguito alla rottura della membrana timpanica, dal passaggio di parte del liquido utilizzato per il lavaggio dell’orecchio attraverso la tuba uditiva fino alla gola, con il rischio di essere inspirata. L’anestesia generale con intubazione tracheale previene questo rischio, assicurando una protezione delle vie aeree.
Inoltre, la stabilizzazione del paziente prima della procedura è fondamentale: devono essere eseguiti esami ematochimici e cardiologici per valutare le condizioni di salute generale del gatto e ridurre i rischi anestesiologici.
La VOE è indicata per la diagnosi di numerose patologie auricolari.
- Otiti ceruminose, caratterizzate da un accumulo di cerume nel condotto uditivo.
- Otiti purulente, con presenza di pus nel condotto uditivo.
- Neoplasie duttali come adenomi e adenocarcinomi, su cui la VOE permette inoltre di eseguire biopsie guidate con precisione e il trattamento con chirurgia mininvasiva con laser diodi sotto guida endoscopica. I tumori del condotto sono più frequenti nei soggetti anziani.
- Polipi infiammatori, comuni nei gatti giovani, che possono ostruire l’orecchio medio e estendersi, rompendo il timpano, fino all’orecchio esterno. La VOE consente di rimuovere queste formazioni con un approccio minimamente invasivo, e seguita da una completa pulizia della bolla timpanica, riducendo il rischio di recidive (circa il 13%), rispetto alla semplice asportazione (circa il 57%).
- Cistoadenomatosi, caratterizzata da cisti nel condotto uditivo che possono essere trattate e rimosse con precisione tramite laser diodi e sotto guida VOE, migliorando la prognosi e riducendo i sintomi.
- Otiti medie, che possono comportare perforazione o opacizzazione della membrana timpanica e che sono facilmente identificabili tramite diagnostica per immagini e trattabili tramite miringotomia e lavaggio di bolla sotto guida VOE.
Un’importante innovazione nell’approccio terapeutico alle patologie auricolari feline è l’uso del laser a diodi sotto guida otoendoscopica, particolarmente utile nel trattamento di neoplasie del condotto uditivo e polipi dell’orecchio medio, nonché della cistoadenomatosi. Il laser a diodi permette la rimozione precisa di polipi infiammatori, tumori e cisti con una minima invasività. I vantaggi del laser a diodi sono l’elevata precisione, la riduzione di dolore ed emorragie e il recupero più rapido rispetto alla chirurgia tradizionale, con minori complicanze. L’utilizzo del laser a diodi, però, richiede una notevole esperienza dell’operatore, poiché l’efficacia del trattamento dipende dalla precisione della manipolazione e dalla corretta applicazione della tecnologia endoscopica.
- Mestre (VE), 28-29/9/2024: Incominciamo dalla testa… occhio, naso, orecchio e bocca. Congresso nazionale AIVPAFe ↩︎
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