Uno studio italo-spagnolo ha indagato l’escrezione urinaria di podocina e nefrina come marker precoci di danno renale nei cani con leishmaniosi.

I cani affetti da leishmaniosi in forma grave presentano spesso anche alterazioni di vario grado a carico dell’apparato renale, che, se non diagnosticate tempestivamente, possono evolvere in insufficienza renale cornica, che è considerata la principale causa di mortalità nella leishmaniosi canina. Dato che la sopravvivenza dei cani leishmaniotici, e anche l’impostazione del protocollo terapeutico, sono strettamente correlati all’entità di danno renale, riuscire a identificarlo precocemente ed evitarne il peggioramento può avere un impatto non trascurabile sulla prognosi.

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Oggi, la proteinuria rimane il primo indizio clinico patologico di glomerulopatia nel cane affetto da leishmaniosi, la ricerca di marker precoci di danno renale utilizzabili di routine è quindi sempre attiva, come testimoniato da un uno studio italo-spagnolo1, che ha testato la validità di molecole quali la podocina e la nefrina quali indicatori di podocituria.

Leishmaniosi, podociti e podocina

Dati recenti in Medicina Umana, infatti, indicano che la perdita di podociti, cellule epiteliali altamente specializzate fondamentali nel mantenimento della barriera di filtrazione glomerulare, è correlata allo sviluppo di lesioni: una perdita del 20-40% dei podociti glomerulari è stata associata a glomerulosclerosi, con la proteinuria come principale conseguenza.

Il gruppo di ricerca italo-spagnolo ha quindi voluto verificare se la presenza di podociti nelle urine può essere determinata dal rilevamento di molecole a loro associate, come appunto podocina e nefrina, utilizzando un metodo facilmente reperibile quale i test ELISA, oltre a valutare la correlazione tra la concentrazione urinaria di podocina e nefrina e i rapporti urinari podocina/creatina e urinario nefrina/ creatinina e alcuni marcatori renali e urinari in cani sani e in cani con leishmaniosi.

È stato quindi svolto uno studio cross sectional che ha coinvolto 27 cani con leishmaniosi (stadiati in base ai criteri proposti dall’International Renal Interest Society – IRIS) e 35 cani sani. La valutazione di podocina e di nefrina a livello urinario è stata effettuata con test ELISA, metodo finora mai utilizzato in tal senso in soggetti affetti da leishmaniosi, sia in campo umano che nella leishmaniosi canina.

I risultati dello studio hanno mostrato che la concentrazione urinaria di podocina e nefrina è minore negli animali affetti da leishmaniosi e con grado più avanzato di malattia renale (IRIS II, III e IV) rispetto sia a quelli con malattia renale di grado lieve (IRIS I) sia ai sani. Nello specifico, la concentrazione di podocina negli animali con leishmaniosi e malattia renale (IRIS stage I-II-III -IV) è stata pari a 8,63 ng/mL rispetto a 15,1 ng/mL dei sani; quella di nefrina 2,67 rispetto a 3,2 dei sani.

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Schema riassuntivo dello studio di Pantaleo et al.

Questo risultato è in accordo con precedenti studi su animali affetti da malattia renale cronica in stadio III e IV ed è spiegabile con il fatto che, una volta persi nelle fasi iniziali di malattia, i podociti si replicano in modo limitato. Era inoltre già stato documentato in Medicina Umana un aumento della podocituria nelle prime fasi di malattia renale e una sua riduzione in quelle più avanzate. Non sono state riscontrate differenze significative tanto nel rapporto podocina/cretinina urinaria, quanto nel rapporto nefrina/creatinina tra i gruppi sani e leishmaniotici con patologia renale a diverso stadio IRIS.

Necessari ulteriori studi

In conclusione, gli autori indicano che dal loro studio, il primo in cui la podocina urinaria e la nefrina sono state rilevate nei cani affetti da leishmaniosi come marcatori di podocituria, si rileva che podocina urinaria e nefrina non siano buoni marcatori per la diagnosi precoce della malattia renale nei cani con leishmaniosi.

Tuttavia, è stato evidenziato che i test ELISA possono essere affidabili per misurare le concentrazioni di queste molecole sia in cani sani, sia in quelli affetti da leishmaniosi, nell’ottica di un buon rapporto costo- efficacia. Gli autori rimandano quindi a ulteriori studi per comprendere se le concentrazioni di urinarie di podocina e nefrina possano essere marker utili nella pratica clinica per diagnosticare precocemente il danno glomerulare in animali affetti da leishmaniosi e da malattie renali.

  1. Pantaleo V, Furlanello T, Carli E, Ventura L, Solano-Gallego L. Evaluation of urinary podocin and nephrin as markers of podocyturia in dogs with leishmaniosisParasit Vectors. 2024;17(1):423. Published 2024 Oct 8. doi:10.1186/s13071-024-06510-3 ↩︎

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