I principi chiave, corredati da un esempio pratico, per formulare una dieta equilibrata per il cavallo anziano.

Nel corso degli ultimi decenni, la popolazione equina comprende un numero sempre maggiore di cavalli anziani, noti come senior. Mentre alcuni vengono messi a riposo anticipatamente, molti di loro continuano l’attività nonostante l’età avanzata. La dieta va quindi adattata caso per caso.

Un esempio illustra la metodologia da seguire.

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Esempio di un piano di razionamento per un cavallo anziano.

Principi chiave per una dieta equilibrata

Nell’elaborazione della razione occorre tenere conto delle particolarità fisiopatologiche del cavallo anziano. Inoltre, a volte, il confine tra un cavallo anziano e un cavallo geriatrico è sottile, fattore che richiede un adeguamento del piano di razionamento in base alle patologie di cui soffre l’animale.

BCS

Innanzitutto è essenziale valutare il body condition score (BCS) del cavallo e determinare il suo peso ideale, poiché spesso è necessario un aumento di peso (massa muscolare e grassa). Questa osservazione permette di stabilire il fabbisogno energetico giornaliero del cavallo, ovvero il numero di unita foraggere cavallo (UFC) da fornire quotidianamente.

Fibre

È quindi fondamentale scegliere la fonte di fibre ed energia più adatta. Pertanto, un attento esame orale permette di valutare se il cavallo è in grado di ingerire una quantità sufficiente di foraggio ed è in buone condizioni (prensione e masticazione), oppure se il foraggio deve essere sostituito con un’altra fonte di fibre. Se l’apporto di foraggio viene mantenuto, quest’ultimo deve essere di buona qualità (organolettica e composizione), fine, molto digeribile e appetibile, poiché i cavalli anziani sono più esposti a stitichezza e maldigestione.

Se la tavola dentaria alterata rende inefficace la masticazione, è opportuno distribuire un’altra fonte di fibre, come polpa di barbabietola, fieno in wafer e fieno di erba medica disidratata. In base alla qualità della fonte di fibre scelta e all’attività del cavallo, a volte è necessario aggiungere una fonte di energia supplementare.

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© Nastyaofly – shutterstock.com

Carboidrati e lipidi

E opportuno privilegiare l’apporto di lipidi rispetto ai carboidrati per moderare la risposta insulinica post-prandiale e mantenere una glicemia adeguata. Infatti, molti cavalli anziani soffrono di una disfunzione della pars intermedia dell’ipofisi, per cui l’uso dei concentrati e controindicato. L’apporto di lipidi permette inoltre di compensare la minor sintesi di prostaglandine della serie 1 e 3, benefiche per l’organismo, e di evitare di accentuare un’eventuale disfunzione epatica.

Tuttavia, se l’apporto di un concentrato viene mantenuto, è necessario distribuirlo sotto forma di più pasti amidacei, di volume ridotto, ripartiti nel corso della giornata. L’avena conserva tutto il suo interesse per i cavalli anziani, offrendo una vera garanzia dal punto di vista digestivo grazie alla migliore digeribilità dell’amido e al maggior contenuto di fibre e grassi rispetto all’orzo.

Proteine

È quindi fondamentale calcolare con precisione l’apporto proteico della razione, che dovrebbe aggirarsi tra 90 e 100 g di materia azotata digeribile cavallo (MADC) per UFC. L’apporto deve essere sufficiente a mantenere una buona condizione muscolare e quindi a contrastare lo sviluppo di un’amiotrofia. Non deve tuttavia essere eccessivo; da un lato, per non sovraccaricare le funzioni epatiche e renali e, dall’altro, per limitare il fenomeno della putrefazione nell’intestino crasso, che porta alla formazione di feci anormali, diarroiche e maleodoranti.

Le proteine devono essere di buona qualità e altamente digeribili. E possibile utilizzare panelli di soia o erba medica disidratata. Si consiglia l’integrazione con aminoacidi limitanti, come lisina e metionina, a meno che la razione non contenga una quantità significativa di panelli di soia, che ne sono già ricchi.

Vitamine e minerali

Una volta scelte le fonti alimentari, è importante valutare e correggere l’apporto di minerali, vitamine e oligoelementi, in particolare assicurando un adeguato rapporto calcio/fosforo. Nei cavalli anziani è ancora più importante integrare vitamine e minerali con proprietà antiossidanti (vitamina E, zinco, rame, selenio, iodio), limitando l’apporto di sodio. Infatti, l’aumento della produzione di radicali liberi con l’età ha un impatto non trascurabile sull’organismo.

Altri consigli

Se il consumo di foraggi è insufficiente, l’aggiunta di prebiotici e probiotici avrebbe un reale effetto benefico, aumentando la digeribilità degli alimenti e ottimizzandone l’utilizzo. È anche possibile, anzi consigliato, bagnare la razione, cosa che facilita la masticazione e migliora la digeribilità. Le transizioni dietetiche devono essere molto graduali ed effettuate in un periodo minimo di 15 giorni, poiché il canale gastroenterico può impiegare diversi mesi per adattarsi completamente a una nuova dieta.

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Calcolo degli apporti nutrizionali della cavalla presa come esempio (vedi sopra). Ca: calcio; P: fosforo; MADC: materia azotata digeribile cavallo; UFC: unità foraggere cavallo.
Bibliografia:
  • National Research Council. Nutrient Requirements of Horses. 6th ed. 2007:236-237.
  • Wolter R, Barré C, Benoit P. L’alimentation du cheval. 3e éd. France agricole. 2014:228, 339-367.

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