In Italia circa 29 milioni di pesci ornamentali vivono negli acquari domestici e nei laghetti ornamentali, rappresentando numericamente il gruppo più importante tra gli animali d’affezione. Cionondimeno, sono numericamente scarsi i proprietari che si rivolgono al medico veterinario per la risoluzione delle problematiche sanitarie dei loro pet acquatici, preferendo invece affidarsi al passaparola, alle informazioni reperite in Internet, oppure ai consigli dei commercianti.
Questo fenomeno conduce i professionisti a dedicare meno tempo e risorse all’approfondimento delle patologie ittiche e alla gestione di acquari e laghetti; di conseguenza si viene a creare un circolo vizioso in cui a loro volta i proprietari vengono spinti ad affidarsi a risorse estranee al consiglio del medico veterinario.
I veterinari dell’IZSLT “M. Aleandri”, la dott.ssa Teresa Bossù (DVM, IZSLT Unità Operativa Complessa di Microbiologia degli Alimenti, Pres. Ordine dei medici veterinari di Roma e Provincia) e il dott. Carlo Corradini (DVM, IZSLT Vet Researcher – Aquaculture and Food safety) hanno presentato la lezione “Patologia e gestione dei pesci ornamentali”, nel corso di un evento online promosso da FNOVI e dedicato ad alcune indicazioni ai medici veterinari per guidare i proprietari di animali da acquario alla protezione del benessere dei loro animali.
Acquariologia: perché affidarsi al veterinario
Il medico veterinario è il professionista a cui il proprietario di pesci ornamentali dovrebbe rivolgersi per la cura dei pesci ornamentali. Innanzitutto il medico veterinario con esperienza nel settore conosce a fondo l’anatomia e la fisiologia animale, la fisiopatologia, la patologia generale e le sue implicazioni zoonosiche (di fatto esistenti anche in questa branca della Medicina Veterinaria) nonché la farmacologia, nelle sue implicazioni cinetiche e dinamiche.
Inoltre il medico veterinario è indipendente nei suoi giudizi, poiché il suo vantaggio deriva unicamente dalla soddisfazione del cliente inseguito alla positiva risoluzione del problema sanitario, al contrario di altre figure professionali commerciali inerenti al mondo dell’acquariofilia che, seppur guidate da assoluta buonafede, potrebbero essere influenzate da conflitto di interessi.
L’importanza dell’atto di prescrizione dei farmaci
Il medico veterinario può legalmente prescrivere trattamenti farmacologici, spesso necessari per la risoluzione delle patologie dei pesci ornamentali, in realtà scarsamente diffusi nella pratica allevatoriale domestica proprio perché necessitano di prescrizione medica.
L’utilizzo di presidi sanitari ad ampio spettro destinati all’acquariologia e di sostanze chimiche non registrate come presidi sanitari non necessita di prescrizione ma limita molto le possibilità di utilizzare il miglior farmaco appositamente studiato per una data condizione patologica. Il veterinario, potendo avvalersi tramite la prescrizione, di un numero maggiore di farmaci, garantisce l’applicazione di un ampio ventaglio di strumenti terapeutici.
Inoltre diagnosi, prescrizione di un farmaco, trattamento terapeutico sugli animali sono tutti atti medici e perciò in Italia riservati legalmente alla professionalità del medico veterinario.
Padroneggiare conoscenze specifiche
Il medico veterinario, per essere in grado di esercitare la professione nel settore dell’acquariologia, deve ovviamente avere padronanza di conoscenze specifiche riguardo alle particolari caratteristiche fisiologiche degli animali acquatici, alle precise strumentazioni assolutamente necessarie per la gestione del loro allevamento, ai determinati processi biologici e chimici che è fondamentale conoscere in modo da garantire salute e benessere ai pet in acquario domestico e laghetto ornamentale.

Peculiarità della medicina veterinaria acquatica
Tra le particolarità di questa branca della Medicina Veterinaria si annoverano: le caratteristiche fisiologiche dei pesci ornamentali, la strumentazione specifica necessaria, e la conoscenza dei processi biologici e chimici che avvengono in vasca.
Caratteristiche fisiologiche dei pesci ornamentali
Gli animali acquatici vivono a stretto contatto con l’ambiente acquatico e presentano una minore capacità di mantenere l’omeostasi nei confronti dei cambiamenti esterni rispetto agli animali terrestri.
Innanzitutto, essendo eterotermi, sono soggetti ai cambiamenti termici dell’ambiente esterno, e queste variazioni si riflettono direttamente sui loro processi metabolici, compresi quelli riguardanti il sistema immunitario.
Secondariamente, sono continuamente a contatto con un mezzo acquoso, e sono costretti a respirare attraverso esso. Questa particolarità si riflette sulla veloce propagazione di sostanze di vario tipo presenti nell’acqua attraverso le mucose respiratorie e digestive: dagli ioni responsabili delle variazioni di pH, ai sali minerali responsabili della durezza e della conducibilità, alle molecole xenobiotiche.
Il veterinario deve essere consapevole di come tutte le variazioni del mezzo acquatico vanno ad interagire con gli animali ospiti.
Strumentazione specifica
Gli animali terrestri d’affezione, a esclusione di alcuni animali esotici che vanno mantenuti a temperatura e umidità controllate, condividono i nostri stessi ambienti e non richiedono particolari apparecchiature per il loro mantenimento. Gli animali acquatici invece richiedono che venga costruito per loro un ambiente congeniale alle loro caratteristiche fisiologiche.
Ad esempio, un gruppo di carpe Koi richiederà un laghetto molto grande, una filtrazione meccanica e chimica, senza particolari necessità di durezza dell’acqua; una coppia di pesci scalari (Pterophyllum scalare) richiederà una vasca mantenuta al coperto, a temperatura controllata tramite un termostato, di lunghezza e profondità adeguate, con livelli di durezza bassi e pH tendente all’acido magari ottenuti attraverso un impianto ad osmosi inversa; il mantenimento ottimale di pesci marini richiede poi in diversi casi uno schiumatoio in modo da eliminare le molecole colloidali nell’acqua.
Indirizzare un proprietario alla migliore gestione dei pesci ornamentali richiede una conoscenza del corretto utilizzo di tutte queste strumentazioni.
Processi biologici e chimici in vasca
All’interno delle vasche si crea un equilibrio instabile, continuamente modificato dall’aggiunta
di materiale organico (il mangime), dai cambi d’acqua, dal metabolismo degli organismi animali e vegetali ospiti. La conoscenza delle reazioni chimiche di ossidazione dei composti azotati, che avvengono soprattutto a livello del filtro, è fondamentale per la gestione di un acquario o di un laghetto.
L’equilibrio tra pH, durezza carbonatica (riferita al tenore in bicarbonato di calcio e magnesio) e CO2 disciolta nell’acqua è importante negli acquari molto piantumati. La durezza totale influenza sempre il pH, e questo a sua volta influenza il grado di ionizzazione dell’ammoniaca e quindi la sua tossicità.
Patologie dei pesci ornamentali: spesso gestionali
La classificazione delle patologie dei pesci ornamentali ricalca quella della Medicina Veterinaria in generale, con la descrizione degli agenti patogeni biologici e ambientali e della relazione che l’ospite suscettibile instaura con essi. All’ampia varietà di specie animali prese in esame in questa branca della Medicina Veterinaria corrisponde un ampio numero di patologie riconosciute.
È importante sottolineare come la componente ambientale sia generalmente sovra-rappresentata tra le cause di sviluppo delle patologie; ciò avviene in particolare per quanto riguarda i patogeni batterici e parassitari, mentre non è raro che patologie di origine virale si manifestino anche in pesci ottimamente allevati. Poiché l’ambiente in cui vive il pesce ornamentale è il risultato della gestione da parte del proprietario, nei pesci allevati come pet si osserva quello che generalmente è consuetudine associare all’animale da reddito e cioè un’alta frequenza di patologie gestionali.
Tra queste, le più diffuse tra i pesci ornamentali sono:
- Lesioni cutanee da errata manipolazione
- Patologie branchiali da inquinamento dell’acqua
- Ipossia
- Ipercapnia
- Stress termico
- Malattia delle bolle (gas bubble disease, o enfisema bolloso sistemico)
- Patologie alimentari
È anche possibile osservare, generalmente in animali non più giovani, lesioni neoplastiche; quando esse vengono diagnosticate con localizzazione a livello cutaneo, possono essere sottoposte a exeresi chirurgica. Nell’ambito della valutazione di ogni singolo caso va comunque considerato l’alto tasso di recidiva.

© dott.ssa. Francesca Caldarelli.
Deontologia in acquariologia
Nonostante la cura dei pesci ornamentali possa apparire frivola alla maggior parte dei non addetti ai lavori, è importante osservare alcune considerazioni in merito al Codice deontologico del medico veterinario, approfondendo in particolare due aspetti che si possono riassumere in: evidenze scientifiche e biosicurezza.
Evidenze scientifiche
Le evidenze scientifiche indicano come i pesci siano capaci di provare sofferenza, e non solamente di manifestare riflessi a stimoli dolorifici. Questa caratteristica, riconosciuta dalla Direttiva Europea in materia di protezione degli animali utilizzati nella ricerca (Direttiva 2010/63/UE), coinvolge tutti gli animali vertebrati, comprese le forme larvali capaci di alimentarsi autonomamente (questo riferimento in relazione al fatto che l’apertura buccale delle forme larvali dei pesci avviene successivamente alla schiusa). Poiché dunque si tratta di animali in grado di provare sofferenza, i detentori e i veterinari di pesci ornamentali hanno la responsabilità etica di evitare sofferenze inutili e di promuoverne il benessere.
Biosicurezza
Sussiste un’intensa commercializzazione internazionale di pesci ornamentali che sposta un numero enorme di animali dalle aree di allevamento a quelle di commercio. Insieme ai pesci, è lecito aspettarsi un ingente trasferimento di agenti patogeni, alcuni dei quali potrebbero anche risultare alieni ai nostri ambienti.
La presenza del medico veterinario all’interno di questo settore produttivo può contribuire al sistema di vigilanza atta al riconoscimento rapido di nuovi patogeni e alla promozione di misure di biosicurezza specifiche da applicare nell’attività lavorativa delle imprese che si occupano di riproduzione, di smistamento e di commercio di pesci ornamentali provenienti da paesi esteri, proteggendo quindi l’ambiente e l’itticoltura nazionale italiana.