Le neoplasie primarie del sistema nervoso centrale (SNC) sono rare nel gatto (circa 3,5 casi ogni 100.000, secondo alcuni studi); alcune sono però più comunemente diagnosticate in questa specie: il meningioma e il glioma (astrocitoma, oligodendroglioma e, meno frequentemente, ependimoma). La diagnosi e la classificazione seguono i criteri utilizzati per i tumori nell’uomo e si basano principalmente sulle caratteristiche del tipo cellulare, sul suo comportamento patologico, sulla localizzazione e su studi di immunoistochimica.
Meningioma
Il meningioma, rappresentando nel gatto l’85% dei tumori cerebrali primari, è la neoplasia primaria del SNC più comune in questa specie; meno frequenti sono i meningiomi del midollo spinale. Questi tumori colpiscono prevalentemente gli animali adulti e anziani (dai 3 a 18 anni) e, secondo alcuni autori, sono descritti con maggiore frequenza nei gatti maschi e nella razza Comune europeo nei soggetti a pelo corto; tuttavia, questi dati non sono statisticamente significativi e potrebbero essere causati da una maggior rappresentanza di tali soggetti all’interno della popolazione.
Il meningioma origina dalle cellule aracnoidee che rivestono i villi aracnoidei e ha un comportamento generalmente benigno, anche se sono descritti casi di invasione del tessuto cerebrale extradurale (ad esempio attraverso la lamina cribrosa etmoidale e la cavità nasale).
I segni clinici
La crescita lenta porta a segni clinici insidiosi e progressivi, che possono essere direttamente associati alla neoplasia o dovuti agli effetti secondari della massa tumorale (ernia attraverso il forame magno nel 95% dei casi o edema peritumorale). I segni clinici consistono principalmente in alterazioni della coscienza, crisi epilettiche, atassia, visione compromessa, circling, deficit vestibolari e paresi.

Tuttavia, nel gatto circa il 20% dei meningiomi è clinicamente asintomatico e tali neoplasie possono rappresentare reperti occasionali in sede autoptica.
Dal punto di vista macroscopico, i meningiomi sono tipicamente tumori capsulati, di colore bianco o giallo pallido, solidi, di forma ovoidale o similari, sebbene a volte si presentino sottoforma di placche (specialmente quando localizzati sul pavimento della cavità cranica, a sede soprasellare o in prossimità del chiasma ottico).
Circa il 75% dei meningiomi è sovratentoriale, mentre solo una piccola percentuale (circa il 10%) si trova in posizione sottotentoriale. I tumori sovratentoriali si trovano principalmente nei lobi parietale, temporale, frontale, occipitale, nel diencefalo e nella falce cerebrale, mentre quelli sottotentoriali colpiscono principalmente il cervelletto.
Generalmente si osservano tumori singoli, anche se nei gatti è riportata un’incidenza elevata di meningiomi multipli (17%), per cui il consiglio personale è sempre quello di eseguire uno studio completo del sistema nervoso centrale, soprattutto nel caso in cui questi tumori possano interessare anche il midollo spinale.
La maggior parte dei meningiomi nei gatti non infiltra il neuroparenchima e ha un comportamento clinico benigno; tuttavia, questi tumori possono invadere strutture adiacenti come la lamina cribrosa e la cavità nasale e non di rado si può osservare un ispessimento dell’osso attiguo alla neoplasia (iperostosi del calvario).
I meningiomi prevalenti nei gatti sono di tipo transizionale, fibroso, psammomatoso e meningoteliale. I meningiomi angiomatosi, papillari e anaplastici sono invece raramente riportati. Il tipo psammomatoso, in particolare, si distingue per la presenza di calcificazioni o depositi di granuli (ad es. colesterolo) al loro interno.
Diagnosi e gestione
La diagnosi di meningioma si effettua tramite diagnostica per immagini e la risonanza magnetica (RM) rappresenta la metodica più accurata nel rilevare le masse tumorali in questione. Il meningioma in RM presenta tipicamente margini distinti e netti, è isointenso o ipointenso nelle immagini pesate T1, iperintenso e eterogeneo nelle immagini pesate T2, e mostra una captazione contrastografica da moderata a marcata.

Per gentile concessione Clinica veterinaria Valcurone (Missaglia, LC).
Alcuni meningiomi possono presentare segni come il “dural tail” piuttosto che una presa di contrasto a forma di anello o edema peritumorale.
La conferma diagnostica si basa sulla valutazione istologica e in particolare sull’immunoistochimica (IHC) per identificarne i sottotipi. L’IHC, nello specifico, permette di rilevare la presenza di marcatori proteici all’interno delle cellule (vimentina, CD34 ed E-caderina), fornendo indicazioni sulla loro origine e sul grado di differenziazione.
La presenza, all’interno dei meningiomi, di linfociti T (CD3+), cellule istiocitiche (Iba1+) e, in una parte dei casi, linfociti B (Pax5+) rimane invece ancora da chiarire, e la loro caratterizzazione potrebbe aprire nuove strade per future ricerche focalizzate sull’immunoterapia di questi tumori.
Il trattamento di scelta per il meningioma nei gatti è la chirurgia, poiché questi tumori sono solitamente asportabili in toto, con tempi di sopravvivenza postoperatori di circa 2 anni. La recidiva è possibile, con percentuali fino al 20%, tuttavia, sono possibili anche seconde resezioni chirurgiche. La radioterapia può essere impiegata come terapia adiuvante o nei casi in cui il trattamento chirurgico non risulti eseguibile.
Glioma
Il glioma origina dalle cellule immature subependimali o dai precursori gliali del cervello e del midollo spinale, e rappresenta la seconda neoplasia primaria del SNC più frequente nel gatto (8% dei tumori intracranici). Si distinguono diversi tipi di gliomi a seconda del fenotipo gliale, per cui si può parlare di astrocitoma (il più comune), ependimoma, oligodendroglioma; esistono anche altri sottotipi rari come il glioma non classificato, i gliomi diffusamente infiltranti (gliomatosi cerebrale) e la gliomatosi leptomeningea.
- Astrocitomi e oligodendrogliomi si localizzano principalmente nel telencefalo, seguiti da midollo spinale, tronco encefalico e cervelletto. Astrocitomi e oligodendrogliomi intraventricolari sono stati solo raramente riportati. I gliomi del midollo spinale si verificano più frequentemente nel segmento cervicale, ma la ragione di questa predilezione anatomica rimane sconosciuta.
- Gli ependimomi derivano dalle cellule gliali radiali, sono tipicamente intraventricolari e si localizzano principalmente nei ventricoli laterali, nel terzo e nel quarto ventricolo. Ependimomi del midollo spinale ed ependimomi encefalici extraventricolari sono raramente riportati.
In risonanza magnetica i glomi si mostrano come masse intraparenchimali tipicamente ipointense nelle immagini pesate in T1, e da ipointense a iperintense nelle immagini pesate in T2, con una variabile presa di contrasto che spesso si evidenzia “ad anello”. La presa di contrasto ad anello è tuttavia aspecifica: la troviamo infatti sia in altri tipi tumorali che in altre lesioni (ad esempio negli ascessi).
La diagnosi si basa sull’esame istologico e, ancora una volta, sull’IHC per confermare la linea cellulare di origine (ad esempio, GFAP per gli astrocitomi e OLIG2 per gli oligodendrogliomi).
Escissione chirurgica più impegnativa o non fattibile
A differenza dei meningiomi felini che sono tipicamente ben delimitati ed extra-parenchimali, i gliomi sono intra-parenchimali e possono essere infiltrativi, e ciò rende l’escissione chirurgica più impegnativa o non fattibile.
La riduzione chirurgica (debulking) combinata con radioterapia e terapia palliativa con corticosteroidi è stata descritta in un piccolo numero di gliomi felini, con tempi di sopravvivenza fino a 6 mesi. Tuttavia, dato il basso numero di studi, i dati non sono attendibili come nel paziente canino.
Le informazioni sul comportamento biologico come l’espressione di Ki67, per esempio, suggerisce una correlazione con il grado tumorale, ma sono necessari ulteriori studi con casistiche più ampie per validare questo rilievo. La composizione immunitaria dei gliomi è simile a quella riscontrata nei meningiomi, con una prevalenza di linfociti T e cellule istiocitiche.

Tra le altre neoplasie del SNC nel gatto compare il linfoma
Altre neoplasie del SNC sono rare nel gatto e descritte in un numero limitato di singoli casi. Tra queste si riportano le neoplasie del plesso coroideo (cistoadenoma, oncocitoma) che sono tumori intraventricolari, le neoplasie embrionali (medulloblastoma, neuroblastoma olfattivo, tumore neuroectodermico primitivo), i tumori a cellule granulari (GCT) e i tumori a cellule rotonde (linfoma, sarcoma istiocitico).
Sebbene il linfoma del SNC (che si verifica come parte di un linfoma multisistemico) sia il secondo tumore intracranico più comune e il tumore del midollo spinale più comune nei gatti, il linfoma primario del SNC è raro e rappresenta meno del 3% di tutte le neoplasie primarie del SNC in questa specie.
La diagnosi di un linfoma primario del SNC può essere impegnativa, in quanto richiede un esame approfondito dei tessuti extraneurali per escludere altri potenziali siti interessati dal tumore.
Il linfoma primario del SNC colpisce tipicamente i gatti adulti e i segni clinici variano a seconda della neurolocalizzazione delle cellule neoplastiche. Sebbene le lesioni macroscopiche possano essere assenti nella maggior parte dei casi, i tumori possono apparire come masse bianche o grigie all’interno del neuroparenchima o delle meningi.
Nel midollo spinale, i linfomi si verificano principalmente all’interno degli spazi epidurali, ma sono meno spesso intraparenchimali.
Istologicamente, i linfomi del SNC si presentano come una distinta neoplasia neuroparenchimale o come un’infiltrazione perivascolare diffusa in tutto il neuroparenchima e le leptomeningi. I casi con distribuzione perivascolare possono mimare una meningoencefalite e rendere difficile la diagnosi o fornire immagini non diagnostiche in risonanza magnetica.
La maggior parte dei linfomi primari del SNC vengono riportati come linfomi a cellule T. La letteratura pubblicata sui tumori del sistema nervoso centrale del gatto è purtroppo scarsa rispetto a quanto presente per la specie canina, e consta di studi con casistiche ridotte o case report.
L’augurio personale è che l’intrigante aspettativa dei campi di ricerca, in particolar modo dell’immunoistochimica, dell’ingegneria genica e dell’immunoterapia, possa riempire rapidamente le lacune scientifiche che separano la Medicina Veterinaria da quella Umana e possa fornire strumenti terapeutici mirati ed efficaci nel trattamento dei tumori degli animali da compagnia.
Per saperne di più:
- Rissi DR. A review of primary central nervous system neoplasms of cats. Vet Pathol. 2023;60(3):294-307. doi: 10.1177/03009858231155400.
- Tomanelli M, Florio T, Vargas GC, Pagano A, Modesto P. Domestic animal models of central nervous system tumors: focus on meningiomas. Life. 2023;13(12):2284. https://doi. org/10.3390/life13122284.
- Troxel MT, Vite CH, Van Winkle TJ, Newton AL, Tiches D, Dayrell-Hart B, Kapatkin AS, Shofer FS, Steinberg SA. Feline intracranial neoplasia: retrospective review of 160 cases (1985-2001). J Vet Intern Med. 2003;17(6):850-9. doi: 10.1111/j.1939-1676.2003.tb02525.x.