Il GISPeV (Gruppo Italiano Studio Pediatria Veterinaria), affiliato AIVPAFe (Associazione Italiana Veterinari Patologia Felina), ha dato avvio a una serie di webinar progettati per approfondire, in maniera sistematica e didattica, le peculiarità del gattino, focalizzandosi, nel primo incontro, sulla sua nutrizione grazie all’intervento della dott.ssa Alessia Candellone (DMV, EMSAVM – European Master of Small Animal Veterinary Medicine, Phd, ECVCM Dipl. Elig.).
Punto di partenza e fil rouge degli incontri è l’assioma: il gatto non è un piccolo cane; le sue peculiarità fisiologiche, anatomiche e comportamentali sono da tenere in considerazione nella valutazione nutrizionale soprattutto in età pediatrica.

Il gattino in fase post-natale
La fase post-natale (da 0 a 4 settimane di vita) dell’età pediatrica consiste nel passaggio dalla nutrizione placentare alla nutrizione orale. Questa fase può essere ulteriormente suddivisa in:
- fase neonatale: dalla nascita al 13° giorno di vita (apertura degli occhi);
- fase di transizione: dal 14° giorno alla 3° settimana di vita;
- fase di socializzazione: dalle tre settimane di vita allo svezzamento.
La nutrizione è prevalentemente lattea (colostro, latte materno o latte artificiale), e, per i soggetti rimasti orfani in mancanze di balie l’alimento migliore resta il latte artificiale specie-specifico o il più simile possibile per le caratteristiche nutrizionali (in particolare la capacità energetica) a quello di gatta.
Il fabbisogno energetico del gattino è di circa 15 kcal/100 g di PV (peso vivo) per i primi 3 giorni di vita fino ad arrivare a 20-25 kcal/100 g PV dai 6 giorni in poi. La densità energetica del latte artificiale è di circa 1 kcal/ml di prodotto ricostituito, e ciò facilita il calcolo della quantità da somministrare al giorno.
In caso di mancata assunzione del colostro nelle prime 12 ore è possibile somministrare colostro felino surgelato, oppure siero iperimmune. Oltre al fabbisogno energetico è fondamentale garantire il fabbisogno idrico, che nel gattino è pari a 180 ml di acqua/kg PV/die. In caso di allattamento naturale questo fabbisogno è soddisfatto dal latte materno stesso; in caso di alimentazione con latte artificiale la corretta diluizione è dunque fondamentale, eventualmente con un’integrazione idrica a parte.
Attenzione particolare alla gestione del gattino orfano
Attenzione va posta nella gestione degli orfani, in particolare con:
- il mantenimento di una temperatura corporea ottimale;
- il riscaldamento del cibo da somministrare;
- il monitoraggio del peso almeno due volte al giorno (la curva di crescita ottimale del gattino in fase post-natale è di circa 7 g/die);
- la somministrazione di almeno 6-8 pasti;
- la verifica che avvenga la defecazione;
- l’igiene dell’ambiente in cui cresce il gattino.

Lo svezzamento
Lo svezzamento (da 4 a 14 settimane di vita) è la fase più critica per quanto concerne il sistema immunitario e il microbiota intestinale. In tale fase avviene l’espansione logaritmica dei batteri lattici presenti, con popolazioni batteriche miste (clostridi, Bacteroides). Lo sviluppo del sistema immunitario va di pari passo con la variabilità degli antigeni che l’animale incontra, e la reazione immunitaria al microbiota intestinale è una condizione essenziale che deve avvenire durante lo svezzamento. Se assente o influenzata negativamente dall’uso di antibiotici, si potrebbe determinare un imprinting patologico del sistema immunitario stesso, con un’aumentata suscettibilità e/o patologie infiammatorie su base disbiotica.
Il passaggio dal latte all’alimento semisolido-solido carneo deve avvenire gradualmente, nell’arco di 3 settimane, considerando sempre anche il fabbisogno idrico. Per quanto riguarda la tipologia di alimento da somministrare, più è assortita la variante antigenica e più si favorisce la diversificazione di popolazione costituente il microbiota, riducendo quindi il rischio di patologie immunitarie successive.
La fase di accrescimento
Nel periodo dalle 14 settimane di vita fino alla maturità il punto focale è rappresentato dal rispetto dell’apporto energetico (100 kcal/kg peso metabolico0,67 secondo le linee guida 2024 FEDIAF), per la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità e per scongiurare patologie metaboliche (diabete) e ortopediche. È stato ricordato che la tipologia di alimento e la composizione della dieta possono alterare l’assunzione di alcuni nutrienti, ad esempio è possibile una cardiomiopatia nutrizionale per carenza di taurina in mangimi grain free.

La composizione del mangime riportata sulle etichette deve comprendere i tenori nutrizionali come da indicazioni legislative. Inoltre, anche i prodotti commerciali per animali domestici possono essere causa di intossicazioni, per contaminazioni all’origine o durante la somministrazione. In particolare, uno studio effettuato tra il 2011 e il 2016 a Milano ha mostrato come l’1% delle intossicazioni alimentari nel gatto possano essere riferibili a ingestione di alimenti commerciali contaminati all’origine.
Anche nei soggetti pediatrici si assiste a patologie nutrizionali legate all’ingestione di cibo contaminato (tossinfezione alimentare) ma non sono attualmente disponibili dati in bibliografia. In un breve accenno alla dieta BARF, ne è stata ribadita la criticità a livello di salubrità microbiologica (in particolare per quanto concerne Campylobacter spp. e Salmonella spp.), che dev’essere garantita soprattutto nell’impiego di alimenti carnei (in particolare di avicoli).
I fatturi nutrizionali chiave
- Proteine: i gatti sono super carnivori a ogni età; elevata è la richiesta di azoto alimentare e aminoacidi essenziali quali taurina e arginina.
- Grassi: fonte primaria di energia, sono indispensabili (es. acido arachidonico e linoleico), ed è importante il bilanciamento omega 6 – omega 3 per supportare lo sviluppo neurologico e immunitario.
- Vitamine e minerali: nel gatto non avviene sintesi dele vitamine A e D a livello cutaneo. Inoltre, minerali come calcio, fosforo e magnesio sono essenziali per lo sviluppo osseo e dentale ma è importante una corretta integrazione per evitare carenze ed eccessi.
Le altre lettere dell’alfabeto del gattino: