Oscar Grazioli analizza 5 sfide della professione veterinaria basandosi su un articolo di una importante struttura australiana.

Leggo sul Web un bell’articolo scritto da un’importante struttura veterinaria australiana (Toorak Road Vet Clinic) che prende in considerazione le cinque sfide più evidenti che le strutture veterinarie odierne si trovano ad affrontare oggi, durante il loro lavoro. Naturalmente l’Australia non è l’Italia ma il vecchio continente non differisce molto, in questo senso…

Gli studi veterinari occupano un posto speciale nel cuore degli australiani, poiché hanno la responsabilità di garantire la salute e il benessere degli amati animali domestici. Devo aggiungere che tutto ciò è parzialmente vero. Quando parlate con qualcuno che non vi conosce e gli dite che siete veterinari, di solito vedete sorrisi e apprezzamenti “per una professione stupenda che arricchisce sicuramente la propria sensibilità ed è magnifica perché permette di essere a contatto costantemente con gli animali da curare”.

Beh, la realtà, come sappiamo noi veterinari, è un tantino diversa. Ed è così anche in Australia. E ora, vediamo i cinque punti.

Le 5 sfide: 1) Domanda e carico di lavoro crescenti

L’amore dell’Australia per gli animali domestici è un fattore ormai ampiamente assodato, e questo ha portato a un aumento significativo della proprietà di pet, non solo cani e gatti, in tutto il Paese. Aggiungo che la stessa cosa si può tranquillamente dire dell’Italia.

Questa tendenza ha esercitato un’enorme pressione sugli studi veterinari per soddisfare le crescenti richieste in termini di salute animale. Man mano che i proprietari di pet diventano più consapevoli e investono nel benessere dei loro animali, hanno però anche aspettative più elevate e maggiori esigenze riguardo al livello di cura che dovrebbero ricevere i loro compagni animali. Ciò richiede che gli studi veterinari forniscano servizi più completi e specializzati per soddisfare efficacemente queste richieste in continua evoluzione.

Questa crescente domanda di servizi veterinari, sottolinea la Toorak Road Vet Clinic, si è tradotta in periodi di attesa più lunghi per gli appuntamenti e in maggiori difficoltà nel gestire casi di emergenza. Questo è un punto dolente anche da noi, dove ampie fasce di territorio, in tutta Italia, non hanno strutture capaci di gestire emergenze e ricoveri in terapia intensiva. Le strutture veterinarie, chiosano i colleghi australiani, dovrebbero trovare modi innovativi per gestire il flusso di lavoro e semplificare le loro operazioni per soddisfare l’afflusso di pazienti senza compromettere la qualità delle cure.

sfide-attesa-coda
© Evgeniy Kalinovskiy – shutterstock.com

Le 5 sfide: 2) Pressioni e costi finanziari

Diventare un veterinario richiede anni di rigorosa e costosa istruzione e formazione, che spesso comportano un notevole investimento finanziario. È noto che in diversi Paesi molti veterinari hanno debiti significativi per le spese dovute al corso degli studi, nel nostro caso anche nei confronti di genitori o parenti, che possono rappresentare una fonte di stress economico, e anche la necessità di aggiornare costantemente competenze e conoscenze per tenere il passo con i progressi della Medicina Veterinaria aumenta l’onere finanziario.

sfide-prezzi
© MargJohnsonVA – shutterstock.com

Gestire una struttura veterinaria comporta poi una serie di costi generali, per attrezzature, farmaci, utenze e stipendi per il personale. Bilanciare queste spese e stabilire prezzi competitivi per i servizi può essere difficile: gli studi veterinari devono destreggiarsi nel delicato equilibrio tra garantire la redditività e offrire cure accessibili e convenienti ai propri clienti. Questa, indicata dai colleghi australiani, è la vera chiave del successo economico e del mantenimento della salute psicofisica negli anni e purtroppo mamma Università nulla ci insegna dei problemi manageriali che condizionano la vita del veterinario futuro, molto più che l’ignoranza dell’eziologia del farcino.

Le 5 sfide: 3) Problemi di personale e forza lavoro

La carenza di veterinari qualificati e personale di supporto è una preoccupazione costante per le strutture veterinarie in Australia. Aggiungo che nonostante i numeri dei laureati e soprattutto il numero delle Facoltà di Veterinaria in Italia, il problema è comune. La crescente domanda di servizi veterinari ha superato la disponibilità di professionisti qualificati per ricoprire ruoli essenziali. Questa carenza comporta un aumento del carico di lavoro per i membri dello staff esistenti e mette pressione al team veterinario affinché gestisca in modo efficiente tempo e risorse.

Gli alti tassi di turnover nel settore esacerbano il problema del personale, poiché veterinari esperti e personale di supporto potrebbero cercare migliori opportunità altrove. Mantenere professionisti qualificati diventa fondamentale per mantenere una struttura di successo e stabile, ma il crescente carico di lavoro e la carenza di personale possono portare al burnout e influire sulla qualità delle cure fornite, rendendo la gestione della forza lavoro una priorità assoluta per la professione.

Le 5 sfide: 4) Progressi tecnologici e adozione

Nel campo della Medicina Veterinaria i progressi tecnologici sono rapidi, con nuovi strumenti diagnostici, modalità di trattamento e software di gestione dello studio. Queste innovazioni promettono risultati migliori per i pazienti, e gli studi veterinari devono affrontare la sfida di rimanere al passo con questi progressi e integrarli nelle loro operazioni quotidiane. Adottare soluzioni digitali e tecnologie è fondamentale per rimanere competitivi e fornire cure di prim’ordine agli animali; tuttavia, la transizione verso le nuove tecnologie può essere scoraggiante, le strutture veterinarie devono investire in istruzione e formazione continue per il personale per garantire un’integrazione fluida di questi progressi nell’attività.

sfide-tecnologia
© Krakenimages.com – shutterstock.com

Le 5 sfide 5) Istruzione e comunicazione con i clienti

Nell’era digitale, Internet fornisce ai proprietari di animali un accesso senza precedenti a informazioni sulla cura dei loro pet, che però spesso sono ridondanti, contrastanti e imprecise e possono portare confusione e disinformazione.

I colleghi australiani segnalano come sia responsabilità della professione “aiutare i proprietari di pet a navigare in questo mare di informazioni e fornire loro una guida affidabile e accurata. Una comunicazione efficace è fondamentale in questo processo, poiché ci sforziamo di spiegare termini medici complessi in un modo che i proprietari di animali domestici possano comprendere facilmente”. Creare fiducia mediante una comunicazione chiara garantisce che i proprietari possano prendere decisioni informate sulla salute e il benessere dei loro animali.

Un’altra chiave fondamentale del successo professionale è il rapporto con il cliente e la fiducia che gli si trasmette. Lo abbiamo scritto più volte: il rapporto con il cliente deve essere serio, chiaro e empatico senza ricorrere a smancerie che possono ingannare qualche cliente e per ben poco tempo, quindi, ogni team veterinario dovrebbe impegnarsi a promuovere una comunicazione aperta e trasparente con i clienti.

CONTINUA A LEGGERE

/
11 min

La carenza di veterinari è un fenomeno globale che sta assumendo contorni allarmanti. I veterinari e la professione veterinaria sono davvero un caso a parte? Un’analisi di Giuseppe Iardella.

CONDIVIDI