Anche nella professione veterinaria la presenza sul web espone al rischio di essere vittima di attacchi verbali, a volte anche gravi. Qualsiasi professionista presente sul web conosce molto bene la frustrazione che nasce da recensioni cattive e ingiustificate online o addirittura da molestie sui social network, ovvero il cyberbullismo, fenomeni oramai sempre più diffusi. Reagire a queste offese, che a volte arrivano anche ad essere minacce, è difficile, tanto da rappresentare un problema che non solo desta preoccupazione, ma in alcuni casi può portare i medici veterinari ad abbandonare la professione o ad avere gravi problemi di salute mentale.
La risposta di FECAVA al cyberbullismo
Cosa fare quando si è vittima di cyberbullismo? La risposta non è facile, perché si tratta di situazioni molto personali, diverse le une dalle altre e con vari livelli di gravità. La Federazione europea delle associazioni veterinarie per animali da compagnia (FECAVA) ha deciso di affrontare quindi questo problema, e ha raccolto alcuni consigli essenziali, sintetizzati in un documento, per aiutare i veterinari a reagire per proteggersi efficacemente.
Ne è nato un elenco, raccolto in un’infografica, che descrive sinteticamente le migliori strategie per difendersi dall’attacco degli haters.

I 7 consigli
1. Mantenere la calma e non rispondere. È naturale sentirsi arrabbiati o turbati di fronte a una molestia o un’aggressione verbale, ma è essenziale non reagire in modo impulsivo. Interagire con il molestatore può aggravare ulteriormente la situazione; è quindi meglio prendere tempo, fare un respiro profondo e cercare di mantenere un approccio equilibrato.
2. Bloccare e segnalare. La maggior parte delle piattaforme online fornisce opzioni per bloccare o segnalare gli utenti responsabili di aggressioni verbali: non bisogna esitare a usare queste funzionalità per proteggersi. Bloccare il molestatore gli impedirà di contattare ulteriormente la sua vittima mentre la segnalazione dell’incidente lo porterà all’attenzione degli amministratori o dei moderatori della piattaforma. Se i messaggi preoccupanti sono pubblicati sulla pagina della propria struttura, si possono disattivare i commenti e invitare la persona a contattare lo studio di persona per affrontare le sue preoccupazioni in un modo più appropriato. La maggior parte degli haters in questi casi si dilegua.
3. Cercare supporto. Durante il periodo di difficoltà è opportuno rivolgersi ad amici, familiari o persone fidate che possono fornire un supporto emotivo. Discutere il problema con qualcuno di cui ci si fida può aiutare ad alleviare lo stress e fornire consigli preziosi e punti di vista alternativi.
4. Considerare l’aiuto di un professionista. Se le molestie online provocano un disagio significativo o influiscono sul proprio benessere, può essere utile chiedere assistenza a professionisti della salute mentale, come psicologi o consulenti, che possono fornire guida e supporto su misura per ogni specifica situazione.
5. Raccogliere prove documentali. Meglio conservare qualsiasi prova delle molestie, acquisendo screenshot o salvando messaggi, e-mail e tutte le altre forme di comunicazione che contengono le molestie o le minacce. Queste documentazioni possono essere cruciali se si decide di segnalare l’incidente in un secondo momento, o anche se si dovesse rendere necessario il ricorso a un sostegno legale.
6. Controllare le impostazioni della privacy. Spesso trascurate, le impostazioni della privacy sui social media andrebbero invece controllate spesso e modificate in base alle situazioni che si vengono a creare. In particolare, è fondamentale non solo limitare l’accesso alle informazioni personali, come indirizzo e numero di telefono, ma anche ridurre al minimo le informazioni che le varie piattaforme chiedono di fornire, limitandosi a quelle essenziali. Inoltre, bisogna assicurarsi che gli account online abbiano password complesse e univoche.
7. Segnalare alle autorità, se necessario. Se le molestie comportano minacce di danni fisici, contengono contenuti espliciti o coinvolgono attività illegali, potrebbe essere necessario segnalarle alle autorità competenti, come la Polizia Postale e delle Comunicazioni, ed effettuare una denuncia.
In Italia, se si è oggetto di comportamenti online minacciosi, ingiuriosi o che comportano la rivelazione pubblica di immagini e contenuti personali, è necessario farne segnalazione al sito www.commissariatodips.it, in modo che esperti della materia possano aiutare la vittima a capire cosa fare.