La lettura veloce può essere di grande aiuto nella pratica di tutti i giorni. Seguendo qualche consiglio e con buona pratica è possibile diventare dei veri e propri speed reader.

Sedersi alla scrivania a compilare ricette, mentre negli occhi sfavillano le immagini dei luoghi di villeggiatura, richiede un impegno che va al di là delle risorse che il dott. Rossi sente di avere. “La stanchezza accumulata è talmente grande da rendere impossibile leggere con efficienza o scrivere con chiarezza”, borbotta, mentre già incespica tra le parole di una mail che si appresta a scrivere, e tra sè e sè pensa “La soluzione perfetta sarebbe la lettura veloce, ma è davvero possibile imparare? O non fa proprio per me?

Un lavoro di cervello

L’occhio, durante la lettura attenta di una pagina di un libro, contrariamente a quanto si pensa, non si muove con fluidità, ma procede a scatti, leggendo non tanto l’insieme dei punti che compongono la frase, ma le sillabe che costruiscono la parola. Il cervello, in seguito, decodifica le tracce del processo visivo, restituendo la parola intera. La stanchezza che proviamo dopo la lettura di qualche pagina è quindi dovuta a questo continuo procedere dell’occhio per stop and go e alla tendenza della mente di distrarsi durante la ricostruzione semantica.

Parole al minuto

Ma cosa si intende per lettura veloce? Come succede a molti, anche a Rossi, durante la lettura di un testo, basta incontrare qualche parola capace di rievocare dei momenti piacevoli, come ad esempio “mare”, per rendersi conto di essere tornato mentalmente sulla spiaggia e per la distrazione dover rileggere di nuovo le ultime tre frasi.

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© valiantsin suprunovich – shutterstock.com

Normalmente si leggono circa 150-300 parole al minuto (PAM), anche se la nostra mente riesce a decodificarne molte di più, arrivando quasi a 1.000. La differenza tra le 150 parole che decodifichiamo e le 1.000 che potremmo riuscire a elaborare sono le 850 parole che il cervello, mentre leggiamo, utilizza per distrarsi, attraverso la creazione immaginativa operata dalla fantasia. In un romanzo avvincente, grazie a questa produzione “fantastica”, riusciamo a cogliere le emozioni dei personaggi e ricostruire mentalmente gli scenari dove si sviluppa la storia, ricordando la trama per molto tempo, senza averla studiata. E le emozioni, come si sa, fanno il resto imprimendo nella memoria la narrazione.

I segreti della lettura veloce

Raramente, i testi che siamo costretti a imparare per lavoro stimolano la fantasia e sono così avvincenti da tenerci incollati alle pagine. L’unico metodo utile per procedere nello studio, aumentando la comprensione e mantenendo la concentrazione al massimo è quindi quello di aumentare la velocità di lettura, riducendo il tempo di dispersione.

La lettura può essere portata fino a 800 PAM, ma questo limite varia da persona a persona e dal suo grado di allenamento. Esercitando i muscoli del globo oculare alla lettura veloce alcuni lettori arrivano fino a 2.000-3.000 parole al minuto, nonostante la velocità massima consigliata per massimizzare la comprensione dei concetti si aggiri sulle 1.500 PAM.

La lentezza nella lettura è dovuta alla sillabazione che ci è stata insegnata fin dalle scuole elementari, quindi legata al procedere lungo il testo, da sinistra verso destra, leggendo le sillabe che compongono le parole. La lettura veloce utilizza invece il metodo del “colpo d’occhio”.

Per spiegare meglio il concetto alla base della lettura veloce, possiamo immaginarci il dottor Rossi che, ogni mattina, guida la sua auto per andare al lavoro. Percorrendo la strada che lo conduce alla clinica incontra quotidianamente una serie di cartelloni pubblicitari e segnali stradali che, pur non riuscendo certo a leggere nel dettaglio – per via della velocità – “intravvede” solamente ma in modo sufficientemente chiaro da comprendere il senso di quanto scritto. Riconoscendo l’insieme di punti e linee che compongono ogni parola e quindi una frase e grazie alla rielaborazione delle aree linguistiche cerebrali, si riesce a cogliere il significato del testo:

Secnodo un pfrosseore dlel’Unviesrita’ di Cmabrdige, non imorpta in che oridne apapaino le letetre in una paolra, l’uinca csoa imnorptate e’ che la pimra e la ulimta letetra sinao nel ptoso gituso. Il riustlato può serbmare mloto cnofsuo e noonstatne ttuto si puo’ legerge sezna mloti prleobmi. Qesuto si dvee al ftato che la mtene uanma non lgege ongi ltetera una ad una, ma la paolra nel suo isineme. Cuorsio, no?

Ecco che magicamente un testo “illeggibile” e grammaticamente scorretto diventa comprensibilissimo al solo colpo d’occhio. Allenarsi a utilizzare il “colpo d’occhio” nella lettura porta a velocizzare il processo di decodifica, ad aumentare la comprensione e a lasciare meno tempo al cervello per distrarsi, in definitiva: a usare la lettura veloce.

Rossi ricorda con emozione quando la maestra, alle elementari, gli insegnava a leggere una parola alla volta o addirittura una lettera alla volta, ma la tecnica suggerisce che per apprendere la lettura veloce bisogna apprendere almeno tre abilità basilari:

  1. imparare a leggere blocchi di parole;
  2. imparare a leggere blocchi di parole sempre più lunghi;
  3. imparare a leggere blocchi di parole sempre più lunghi e nel più breve tempo possibile.

Speed reader: istruzioni per l’uso

Chi vuole diventare uno “speed reader”, dovrà prima misurare la sua attuale velocità di lettura, perché come in qualsiasi altro cambiamento, il primo passo è diventare consapevoli. Questo primo passo permetterà di misurare oggettivamente i miglioramenti e motivare al cambiamento.

Su internet, per verificare le proprie capacità iniziali, si trovano test di lettura veloce e test di comprensione nei quali cimentarsi. Inizialmente sarà importante cercare di evitare i vizi della lettura come sub-vocalizzare, soffermarsi sulle singole parole o tornare indietro continuamente. Concentrarsi sulla lettura è alla base del miglioramento in velocità, ma altrettanti benefici derivano dal superare le personali insicurezze.

Per combattere l’insicurezza che ci spinge a rileggere continuamente le stesse parole, nel timore di non averle comprese chiaramente, esistono tecniche pratiche molto efficaci, che prendono il nome di self-pacing e che sfruttano strumenti che dettano il ritmo di lettura agli occhi.

Utile anche utilizzare le dita o una matita per scorrere velocemente il testo, ma provando a muoverle a una velocità superiore rispetto al ritmo di lettura naturale, al fine di uscire dalla zona di comfort e migliorarsi. Seguire il dito migliora la fluidità del movimento oculare, riducendo il numero di scatti.

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L’uso della matita per seguire il testo può aiutare nello scorrere più velocemente le sillabe. © fizkes – shutterstock.com

Le 5 fasi della lettura veloce

Il metodo di lettura veloce è composto da 5 fasi:

  1. preparazione;
  2. anteprima;
  3. lettura;
  4. ripasso;
  5. memorizzazione.

La preparazione dovrebbe essere sia esterna, ossia trovare un ambiente idoneo alla lettura, che interna, ossia un ambiente psicologico ideale per il quale ci si deve chiedere a quale scopo si vuole leggere, cosa si sappia già e perché ci appassioni un certo articolo.

Si dovrebbe ora individuare l’idea centrale che sta alla base del testo, facendo appunto un’anteprima, sfogliando rapidamente il libro per raffigurare graficamente una mappa dell’argomento intero, fatta di parole chiave e che comprenda il tema centrale e i vari contenuti che vengono sviluppati come ramificazioni. La stesura di una mappa grafica che ripercorra l’indice del libro consente di utilizzare la parte creativa dell’emisfero destro del cervello, quella che è in grado di memorizzare colori e immagini. La mappa avrà un’organizzazione gerarchica a seconda dell’importanza degli argomenti approfonditi. Nel web peraltro è possibile fare il download di programmi gratuiti per costruirsi mappe.

Si procede poi con la lettura, aiutandosi con un dito, in modo da evitare i punti di fissità che l’occhio incontrerebbe negli spazi tra una parola e l’altra, ancorando alla mappa dell’anteprima le parole chiave e i concetti che via via si incontrano. La lettura veloce rende chiaramente il senso del testo poiché, come spiega bene il principio di Pareto1, l’80% dei significati è racchiuso nel 20% delle parole.

Ripassare a specifiche scadenze consente poi di trasferire le informazioni nella memoria a lungo termine. I ripassi di uno specifico argomento del libro dovrebbero essere fatti dopo 30 minuti, 24 ore, 7 giorni, 1 mese, 3 mesi e 6 mesi. Nei primi due ripassi conviene sforzarsi di ridisegnare nuovamente la mappa concettuale, mentre negli altri è sufficiente riguardarla per rinfrescare le connessioni da memorizzare.

Ripassare con maggiore frequenza è una fatica sprecata. La memoria viene stimolata trasformando le singole parole in immagini, purché siano stravaganti, concrete, in movimento, colorate, coinvolgenti i sensi, esagerate, divertenti o sensuali, anziché ripeterle fino allo sfinimento. Si può arrivare a creare un film che inglobi in una trama la sequenza di parole chiave di tutte le nozioni, come fossero fotogrammi e poi rievocarla come si trattasse di un racconto. Il cervello funziona per mezzo di processi narrativi alla cui base vi sono delle immagini.

Quando Rossi sente la parola “mare”, proietta immediatamente sul suo schermo mentale, l’immagine dell’acqua con le onde che si infrangono sulla battigia e non la parola M.A.R.E! La sequenza delle parole chiave dei rami della mappa può venir memorizzata con questa tecnica.

Allenarsi costantemente è il modo migliore per eccellere nelle tecniche di lettura veloce. Rossi, risoluto a partire per le vacanze marine, e non solo con il corpo, tira finalmente a sé l’articolo di dermatologia e inizia a leggerlo sempre più speditamente, inseguendo con l’occhio la punta del suo dito indice che sgattaiola tra le righe della pagina.


Di seguito le altre avventure disponibili del dott. Rossi alle prese con le sfide della vita da veterinario:

  1. Da Vilfredo Pareto (1848-1923, ingegnere, sociologo ed economista), il principio di Pareto o Legge 80/20 afferma che su 100 azioni che compiamo solo il 20% di queste genera l’80% del risultato ed è utilizzato in business coaching come regola per la gestione del tempo ↩︎

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